In sede di compravendita bisogna tenere gli occhi aperti su moltissime cose, una fra queste è la classificazione energeticadell’immobile che, come sappiamo, oggi acquista un aspetto centrale sia per il fabbricato che per le singole unità abitative.
Nel controllo e nella verifica della regolarità delle certificazioni, come ricorda in un post Monitorimmobiliare, il notaio acquista una funzione importantissima di supporto e sostegno a chi compra casa. Il semplice cittadino può essere informato della necessità di allegare all’atto anche il certificato energetico dell’immobile, ma non può certamente controllarne in autonomia i dettagli e l’effettiva validità: per questo al notaio è chiesta particolare attenzione, considerate anche le sanzioni in cui si potrebbe incappare.
I certificati APE (attestato prestazione energetica) che attestano la classe dell’immobile e dei suoi impianti di riscaldamento e di raffreddamento, possono essere integrati con norme regionali che quindi il notaio deve tenere ben presenti quando procede con i controlli. Già in fase di trattative il compratore ha diritto di accedere a questi documenti, in modo da avere un quadro quanto più chiaro possibile sull’oggetto della compravendita.
In fase di rogito i certificati energetici disponibili, relativi al palazzo o all’immobile, tranne per poche eccezioni, devono essere allegati all’atto, pena una multa che da 3.000 euro può arrivare a 18.000 euro. Il notaio, prima della firma, avrà quindi dovuto controllare innanzitutto l’esistenza dell’Ape, successivamente deve verificarne la validità e la conformità a tutte le norme. In ultima istanza, bisogna anche controllare se il certificato in oggetto sia stato correttamente depositato per quelle regioni che hanno un archivio.
fonte immobiliare.it uscita del 5 Dicembre 2014