Dopo averne discusso a lungo e aver assistito ad una serie importante di rinvii, sembra ormai essere giunta nel vivo la tanto attesa riforma del Catasto e si cominciano a delineare le prime azioni del Governo. Secondo quanto riportato negli scorsi giorni dall’agenzia di stampa nazionale ANSA, si è individuato nel biennio 2012-2014 quello da considerarare per irsalire, dai rogiti siglati in quei 24 mesi, ai valori catastali corretti delle abitazioni italiane.
Chiaramente non sarà possibile utilizzare solo gli atti di quel periodo per analizzare la situazione complessiva relativa agli oltre 60 milioni di immobili presenti su tutto il territorio italiano e, pertanto, al fine di rendere più precisa l’analisi si è scelto di inserire nel campione anche le aste giudiziarie che si sono concluse nel medesimo arco temporale. Come detto si tratta ancora di voci non confermate visto che il testo non è ancora stato liberato dai tecnici del Ministero dell’Economia e dell’Agenzia delle Entrate che lo stanno analizzando.
Secondo indiscrezioni non confermate, questi dovrebbero essere alcuni dei punti contenuti nel decreto attuativo relativo alla delega fiscale che, salvo imprevisti, dovrebbe essere discusso nel consiglio dei ministro che avrà luogo il prossimo 20 febbraio.
Lo scorso 10 novembre era già stato approvato, ormai in via definitiva, il primo decreto legge relativo alla riforma del Catasto e questo, se verranno sciolti i nodi da affrontare nel tavolo congiunto fra i tecnici del Governo – in particolar modo i titolari del cosiddetto “ramo territorio” – e i rappresentanti del Coordinamento nazionale interassociativo Catasto, vale a dire l’organismo costituito, fra gli altri, da Abi, Confedilizia, Confartigianato, Ania, Confcommercio e Ance, sarà quindi il secondo in materia.
FONTE IMMOBILIARE.IT USCITA DEL 30 GENNAIO 2015