Si consolida l’ingresso delle banche nel mondo dell’intermediazione immobiliare. Se nei giorni scorsi Intesa SanPaolo ha lanciato la newco Casa che introdurrà all’interno delle proprie filiali agenzie immobiliari con personale dedicato, l’analoga inziativa di Unicredit, SubitoCasa, compie un anno e dal Gruppo comunicano che 10mila immobili sono stati «collocati» sul mercato (non quindi venduti, dato per cui non è stato comunicato l’ammontare)? con l’obiettivo di raddoppiare la quota entro giugno.
Sarà perché può convenire abbinare la concessione di un mutuo alla vendita di un “proprio immobile”, o per rafforzare il rapporto degli istituti con i costruttori (e aiutarli a smaltire un po’ di invenduto). E forse anche perché le banche credono che la ripresa immobiliare sia davvero dietro l’angolo. Sembra comunque ripetersi quello che è successo anni fa in campo assicurativo. E i primi risultati annunciati da Unicredit , seppur solo indicativi di una presenza sul mercato e non dell’efficacia del canale per quel che riguarda la vendita, sembrano dare ragione alle scelte fatte.
«In poco tempo – comunica l’istituto di credito – è stato coperto oltre il 90% del Paese attivando partnership con oltre 300 professionisti agenti immobiliari. Ci aspettiamo entro giugno di raggiungere l’obiettivo di 20mila immobili collocati sul mercato». Sono 130mila, inoltre, i clienti che hanno aderito al nuovo servizio “Carta d’Identità del patrimonio immobiliare”, uno strumento che permette una valutazione chiara e articolata del proprio portafoglio.
La ripresa passa anche attraverso l’offerta di mutui: «Nel 2014 abbiamo più che raddoppiato le erogazioni per un valore di circa 3 miliardi e 300 milioni e la partenza del 2015 ci sta dando dei segnali positivi».
«Per essere veramente distintivi oggi bisogna allargare lo spettro della consulenza offerta ai nostri clienti e UniCredit ha già avviato questo modello – dichiara l’ad UniCredit Federico Ghizzoni– ce lo stanno chiedendo i clienti che vogliono ricevere consulenza su tutto il patrimonio, incluso quello immobiliare e la stessa richiesta ci arriva anche dai costruttori che vogliono dalla banca non solo un supporto finanziario, ma anche un supporto commerciale per la vendita, ed i numeri cominciano ad essere importanti».
Un trend che non piace alle associazioni degli agenti immobiliari, che vedono come una sorta di concorrenza sleale quella delle banche. Come ha dichiarato Paolo Righi, presidente Fiap, a Casa24 Plus, «quello che più preoccupa è il rischio distorsivo per il mercato legato all’effetto persuasivo, anche se involontario, che la banca può avere verso i clienti. Si pensi, ad esempio, a chi, proprietario di casa, sia esposto verso l’istituto: una sorta di moral suasion al contrario in campo immobiliare».
fonte ilsole24ore.it uscita del 3 Febbraio 2015