si è parlato di un nuovo catasto sempre più vicino, ma adesso qualche nuvola sembra oscurare il cielo sereno che si intravedeva all’orizzonte. ricordiamo che la riforma è contenuta nella legge sulla delega fiscale e che il prossimo 20 febbraio il consiglio dei ministri dovrebbe approvare la prima bozza dei numerosi decreti legislativi, tra cui quello relativo ai criteri estimativi. il problema, però, è che i tempi appaiono troppo stretti. non sembrano, infatti, materialmente possibili i due passaggi tra governo e commissioni parlamentari nei pochi giorni compresi tra il 20 febbraio e il 26 marzo, data in cui scade la delega fiscale. in questo quadro la necessità di una proroga si fa sempre più impellente. in alternativa si potrebbe sfruttare la mini bicamerale
come evidenziato dal sole 24 ore, lo scorso anno è stata costituita la mini bicamerale informale con l’obiettivo di fare da filtro prima che le bozze dei decreti legislativi vengano ufficializzati e inizi la discussione alle commissioni parlamentari. il compito della mini bicamerale è segnalare al governo le parti irrecevibili dei decreti legislativi consentendo l’accelerazione della discussione ufficiale, ma sulla sua attivazione l’esecutivo sembra tentennare
in questo contesto il problema dei due passaggi tra governo e commissioni parlamentari tra il 20 febbraio e il 26 marzo si fa sempre più grande. sono due le possibili alternative: le commissioni potrebbero procedere a un’approvazione lampo finale del testo varato dal governo, che potrebbe tenere conto solo in piccola parte delle osservazioni, oppure l’esecutivo potrebbe decidere per una proroga, in merito alla quale però è necessario tener presente il termine di fine marzo per la verifica che l’unione europea ha promesso sull’attuazione delle riforme sul lavoro e sul fisco
daniele capezzone, presidente della commissione finanze della camera e copresidente della mini bicamerale, ha spiegato che “è impensabile che la riforma del catasto venga fatta con i valori presunti o peggio ancora senza garantire l’invarianza di gettito a livello comunale: qui siamo fuori dalla delega. quindi l’oppozione a un testo del genere sarebbe scontata”
ecco, dunque, che entra in gioco la mini bicamerale. trasmettere immediatamente i testi alla mini bicamerale, in modo da avviare un confronto serrato sulla base dell’accettazione dei limiti e del dettato della delega, potrebbe essere la soluzione al problema. ma, in questo senso, non si vede alcun segnale
fonte idealista.it uscita del 5 Febbraio 2015