Se ne fa un gran parlare da molto tempo, ma finalmente il 20 febbraio scorso è stato approvato dal Consiglio dei Ministri il ddl concorrenza. E già all’indomani del tanto atteso sì sono scattate una serie di polemiche riferite agli atti di compravendita e ai soggetti professionali che possono autenticarne la validità.
Con l’articolo 29 del disegno di legge viene di fatto revocata l’esclusività ai notai per l’autenticazione di compravendite e donazioni di immobili del valore inferiore a 100.000 euro e a uso non abitativo, consentendo anche agli avvocati di svolgere questa funzione. Il Consiglio Nazionale del Notariato ha subito richiesto un incontro urgente al Ministro della Giustizia per manifestare il proprio dissenso nei confronti di questo possibile cambiamento. Il pericolo, stando a quanto sostengono i notai, è quello che la legge sia solo una falsa facciata di un mercato che poi non risulterebbe più libero: a repentaglio non ci sarebbe soltanto la concorrenza, ma anche la serietà, l’imparzialità e laprofessionalità di tutta la categoria.
I notai sono i custodi e i sorveglianti della legalità degli atti di compravendita e garantiscono anche il controllo dell’antiriciclaggio. Permettere agli avvocati di estendere le loro mansioni anche a quella che finora è stata una funzione esclusiva del notariato, categoria dotata per definizione di terzietà, significa confondere gli utenti e violare la professionalità di tutti i notai.
Ma a insorgere non sono solo i funzionari notarili: i commercialisti, vista l’estensione della funzione pensata per gli avvocati, rivendicano per la loro categoria il diritto di poter autenticare gli atti, in quanto figure già coinvolte nelle pratiche di compravendita.
fonte immobiliare.it iscita del 27 febbraio 2015