A ottobre del 2014 il Governo si era preso l’impegno con l’Anci, l’associazione dei costruttori, di introdurre la local tax entro la fine dell’anno. Eppure non si è ancora fatto nulla e pare che per avere una tassa locale unica bisognerà aspettare il 2016. Questo è quanto progetta il Ministero dell’Economia a cui però arrivano costanti appelli dalle associazioni dei consumatori e dalle organizzazioni di categoria che chiedono di introdurre l’imposta entro giugno.
La cosa non sembra proprio fattibile, non in tempi così stretti, visto che la local tax dovrà accorpare in un unico contributo tutto un pacchetto di tasse che oggi i cittadini versano allo Stato e ai Comuni: Imu e Tasi in quanto tributi sugli immobili, imposte di soggiorno, tasse sull’occupazione del suolo pubblico e altre ancora, come quelle per le affissioni e le pubblicità sulle proprietà pubbliche. L’ultima stima della Cgia di Mestre ha riferito di un gettito pari a 26 miliardi di euro che arriverebbe nelle casse dei Comuni dopo l’introduzione della tassa unica locale.
Gli obiettivi, come ha recentemente ribadito Padoan, Ministro dell’Economia, sono da un lato quello di semplificare il pagamento delle imposte locali per i cittadini, oggi costretti a dimenarsi in una vera e propria giungla di imposte e di aliquote; dall’altra parte c’è la volontà di non aumentare il carico fiscale sugli italiani. Inoltre, è stata ancora una volta rinnovata la promessa di reintrodurre tutta quelle serie di agevolazioni sulle detrazioni per la prima casa che da un po’ in Italia sono state messe da parte.
FONTE IMMOBILIARE.IT USCITA DEL 10 MARZO 2015