Arriva finalmente in Gazzetta il decreto ministeriale del 16 marzo 2015 che prevede lo stanziamento di 468 milioni di euro per recuperare i troppi alloggi sociali che giacciono inutilizzati all’interno del patrimonio pubblico italiano. L’idea è quella di promuovere dei programmi che puntino a recuperare e razionalizzare gli immobili oggi vuoti perché deteriorati o inadatti alle nuove esigenze abitative della società.
Questo decreto, che non è che l’attuazione del piano casa Renzi, spartisce alle Regioni le risorse perché le utilizzino per interventi di social housing che rispondano ai criteri stabiliti dal programma. Rientrano tra i lavori finanziabili le assegnazioni rapide di alloggi vuoti e i relativi lavori di manutenzione; le operazioni di miglioramento energetico che taglino i costi per gli abitanti e le spese per gli enti pubblici che li assegnano; le trasformazioni delle abitazioni (accorpamenti o frazionamenti) in modo che rispondano ai nuovi bisogni abitativi della popolazione, a partire da famiglie meno numerose fino ad arrivare ai nuclei di migranti e nuovi poveri. Infine, sono finanziabili dal programma anche i lavori che intervengono sulla sicurezza degli edifici e quelli di natura antisismica.
Le risorse sono state ripartite già tra interventi lievi e interventi straordinari. I primi possono devono rientrare nei 15.000 euro di costo e sono quelli che riguardano gli alloggi sfitti, la loro manutenzione e il loro ripristino, per cui sono stati destinati 67,9 milioni di euro. I restanti 400 milioni serviranno a finanziare i lavori più impegnativi che singolarmente possono arrivare al costo di 50.000 euro. Le Regioni, adesso, hanno tempo 120 giorni per selezionare gli interventi finanziabili e trasmetterne un elenco al Ministero delle Infrastrutture indicandone la priorità.
fonte immobiliare.it uscita del 4 Giugno 2015