Risultati storici per il Barometro Crif relativo al mese di gennaio 2016: in questa rilevazione, infatti, l’importo medio richiesto è arrivato al minimo storico da quando l’istituto si occupa di monitorare la situazione dei mutui in Italia. La cifra richiesta si è fermata a 120.114 euro, la più bassa di sempre, segno che le famiglie sono sempre più attente a scegliere o accontentarsi disoluzioni abitative che non intacchino eccessivamente i loro budget familiari, con rate troppo elevate. C’è da dire che sul calo delle cifre medie richieste giocano un importante ruolo anche lesurroghe che, solitamente, hanno importi minori rispetto ai nuovi mutui.
Nonostante la riduzione degli importi, prosegue il trend positivo di crescita e di recupero rispetto a quanto si registrava prima della crisi: anche il mese di gennaio 2016, di fatti, è in positivo per il numero di mutui richiesti formalmente e ha segnato un +48,6% rispetto allo stesso mese del 2015. Si parla di ripresa, sì, ma se si confronta questo gennaio con quello del 2010 ci si rende conto di essere ancora lontani, seppur meno, dai livelli pre-crisi (-8,1% nel confronto 2016 vs. 2010). Ma la crescita ormai non si arresta e sono due anni che il mercato dei mutui gonfia la sua portata ininterrottamente, sia per le condizioni favorevoli dell’economia e dei costi delle case, così come della nuova apertura dei rubinetti del credito, sia per l’importantissimo ruolo delle surroghe che stanno rappresentando un importante volano della ripresa, grazie ai vantaggiosi tassi di interesse in corso.
Per quanto riguarda l’identikit del mutuo e del mutuatario italiano, rimane quella superiore ai 15 anni la durata preferita (66,2%) per il finanziamento, proprio per puntare a rate più ridotte. I due terzi delle richieste arriva dagli under 44 e il 36,4% dei richiedenti rientra nella fascia d’età tra i 35 e i 44 anni.
fonte immobiliare.it uscita del 15 febbraio 2016