Arrivano in corso d’opera correttivi e modifiche al decreto mutui di cui vi avevamo parlato qualche giorno fa, volte a rispondere alle critiche arrivate da più parti e a rendere più “a misura di cittadino” il recepimento della direttiva europea sui mutui che arriva dall’Europa. Il Partito Democratico ha, nelle scorse ore e contestualmente alle forti proteste del Movimento Cinque Stelle, presentato delle proposte di modifica, che il Governo si è detto intenzionato a recepire.
Innanzitutto, saranno 18 e non 7 le rate che faranno scattare la morosità e che permetteranno alla banca di mettere in vendita la casa. Differentemente da quanto dichiarato in prima battuta, queste nuove regole non si applicheranno ai contratti già in essere, neppure in caso di surroga.
Altro cambiamento: la vendita senza passare dall’Asta giudiziaria sarà possibile solo qualora il mutuatario avesse, contestualmente alla sottoscrizione del prestito, scelto di inserire la clausola di inadempimento. La decisione verrà supportata dall’assistenza di un esperto che, con la vigilanza garantita da Bankitalia, dovrà guidare il cittadino nella sua scelta.
Infine, nel caso si arrivi davvero alla vendita dell’immobile, questa determinerà automaticamente la cancellazione del debito del proprietario con la banca, anche se ci si trovasse nella condizione in cui il valore dell’immobile fosse inferiore al debito residuo non pagato; di contro, se il valore fosse superiore l’eccedenza va al proprietario. Viene così confermato il divieto di “patto commissorio”, sancito dall’articolo 2744 del Codice civile, ma sì danno delle regole scritte per il cosiddetto “patto marciano”.
Il testo così corretto dovrebbe essere votato dalla commissione Finanze nei prossimi giorni. Staremo a vedere cosa succederà.
FONTE IMMOBILIARE.IT USCITA DEL 4 MARZO 2016