Anche la casa in comunione legale può essere pignorata dai creditori e messa all’asta. Questo anche se uno dei due coniugi, proprietario del 50% dell’immobile, non ha nessuna morosità in atto. A ricordarlo una recente sentenza della Cassazione che però afferma che il pignoramento è possibile solo a patto che dopo la vendita la metà del ricavato sia restituita al coniuge non debitore.
Comunione legale e Pignoramento immobiliare
La sentenza n 6230/2016 della Cassazione torna a parlare di un caso abbastanza comune. Un bene, in questo caso un immobile, in comunione legale tra i coniuge può essere oggetto di una procedura esecutiva immobiliare. Il coniuge in nessun caso può richiedere che venga esecutata solamente la metà del bene o che venga venduta solo la porzione materiale corrispondente.
Questo perché la comunione legale dei beni viene considerata dalla giurisprudenza come una comunione “senza quote”: ovvero i coniugi sono comproprietari dei beni nella loro interezza e non di una specifica parte di essi, come avviene nella comunione ereditaria. Una cosa però è salvaguardata: il diritto del coniuge a ricevere la metà del ricavato della vendita all’asta del bene.
fonte idealista.it uscita del 5 Aprile 2016