Adeguamento antisismico, 12 milioni gli immobili su cui intervenire

All’indomani del disastro che ha portato con sé centinaia di vittime e distrutto interi comuni del Centro Italia è intervenuto anche il CNI, il Consiglio Nazionale Ingegneri, fornendo una stima tanto del numero di immobili che hanno bisogno di interventi di messa in sicurezza da ulteriori terremoti, quanto del costo complessivo che questi lavori comporterebbero. Ebbene, i numeri sono oltremodo esplicativi del fatto che bisogna rimboccarsi le maniche quanto prima.

Sono circa 12 milioni gli immobili presenti sul territorio nazionale che necessitano di interventi antisismici: in percentuale, parliamo di circa il 40% del totale, con il coinvolgimento di circa 23 milioni di cittadini. I  costi  da sostenere per mettere in sicurezza il nostro patrimonio abitativo variano, ovviamente, a seconda della percentuale di rischio  che si punta ad aggirare con queste opere. Un buon intervento complessivo, ad ogni modo, è stimato a 93 miliardi di euro.

Il calcolo è stato condotto prendendo in considerazione tutto il patrimonio immobiliare italiano e considerando il sisma de L’Aquila – tecnicamente un evento di impatto “medio” – come “cartina di tornasole” per calcolare la percentuale di lavori che, all’indomani di un terremoto, si rendono necessari. Gli interventi, ovviamente, variano in primis in base all’anno di costruzione degli immobili: gli edifici realizzati dopo il 2008 non hanno, ad esempio, alcuna necessità di intervento; di contro, oltre il 50% delle nostre abitazioni sono state costruite prima del 1974, ergo in assenza di alcuna normativa antisismica, e circa 4 milioni risalgono ad un’epoca precedente il 1920.  L’anzianità costruttiva diventa davvero pericolosa se il territorio in cui questa si trovi è a rischio sismico, anche solo moderato.

 

uscita del 29 agosto fonte immobiliare.it

Compare listings

Compare