Rallenta, ma non si arresta il calo dei prezzi delle abitazioni in vendita nel nostro Paese. Dopo il report di Abi e Agenzia delle Entrate – di cui avevamo parlato tempo fa – adesso arrivano i dati di Istat, relativi al primo trimestre del 2016. Vediamo insieme i numeri e i trend messi in luce dall’istituto di Statistica.
La caduta tendenziale dei prezzi non si arresta
Nel periodo compreso tra gennaio e marzo 2016, stando agli ultimi dati Istat, i prezzi delle abitazioni sono scesi dello 0,4% rispetto al trimestre precedente (ottobre-dicembre) e dell’1,2% rispetto al primo trimestre dello scorso anno. Leggerissime le differenze tra i prezzi degli immobili nuovi e il residenziale usato: i primi sono diminuiti dello 0,4% in termini congiunturali (si intende la variazione rispetto al periodo precedente) e dello 0,7%in termini tendenziali (vale a dire la variazione rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente); i secondi sono calati dello 0,4% rispetto al trimestre precedente e dell’1,4% rispetto a un anno fa.
Il segno negativo continua a permanere, dunque, ma il bicchiere può essere visto da una prospettiva di velato ottimismo se si guardano le serie storiche dell’Istat: dal 2013 in poi la caduta tendenziale dei prezzi delle case in Italia ha subito un progressivo rallentamento. Siamo passati dal -6% del primo trimestre 2013 al -5,4% del quarto, fino al -4,9% del primo trimestre del 2014. Da lì in poi la contrazione dei prezzi si è ridotta, arrivando al -1,7% alla fine del 2015. I dati medi annui vanno letti, sostanzialmente allo stesso modo: se nel 2013 il calo dei prezzi fu del 5,7% e nel 2014 del 4,4%, nel 2015 siamo scesi ancora del 2,6%. Le stime di Istat, salvo stravolgimenti, vedono il 2016 chiudere con un -1,2%.
In buona sostanza, la situazione resta critica per il settore: rispetto al 2010, nel primo trimestre 2016 i prezzi delle abitazioni sono diminuiti del 14,9% (-2,3% le abitazioni nuove, -20,0% le esistenti).
Il ridimensionamento del calo dei prezzi messo in luce da Istat fa il paio con un netto aumento dei volumi di compravendita per il tutto settore residenziale; gli ultimi dati rilasciati dall’Osservatorio del Mercato Immobiliare condotto dall’Agenzia delle Entrate parlando di una crescita, nel primo trimestre 2016, del 20,6% del numero di unità immobiliari scambiate – rispetto allo stesso trimestre del 2015 – mentre solo un trimestre prima la cifra, pur in crescita, restava più contenuta (+9,4%).
Le prospettive di miglioramento
La domanda che tutti – operatori e semplici cittadini – si pongono resta una: quando torneranno a crescere i prezzi delle case nel nostro Paese? Non è semplice fare delle previsioni davvero attendibili, tuttavia l’ultimo Rapporto di previsione sul real estate italiano realizzato dalla RUR (Rete Urbana delle Rappresentanze) è possibile vedere un ritorno del segno positivo per l’inizio del 2018: l’anno dell’inversione di tendenza dovrebbe far registrare un aumento del 5,5%.
Cosa serve per cambiare il processo
Secondo quanto l’Ance ha dichiarato per l’occasione al quotidiano La Repubblica, lo stacco fra la domanda di immobili e l’andamento dei prezzi è vicino ad essere colmato: per questo il mercato si sta avviando verso un periodo di stabilità delle quotazioni. Se nel 2016 non si riuscirà ad ottenere questo punto di equilibrio, tuttavia, è per via dell’assenza di vere politiche fiscali a sostegno della domanda, che avrebbero potuto invece incentivare la ripresa.
fonte immobiliare.it uscita dell 8 Luglio 2016