Come essere al sicuro se si vive da soli

Circa l’8% della popolazione italiana vive in un nucleo monopersonale, vale a dire da solo. Se è semplice ricordare quanti vantaggi comporti la vita da single in casa, dall’uso esclusivo del bagno al monopolio totale del telecomando, lo è altrettanto individuare le situazioni di rischio in cui si potrebbe incappare, soprattutto quando si parla di furti in casa. Ecco quindi che un noto sito americano ha pensato di stilare un vademecum per i single che vogliono vivere in sicurezza. Premesso che il modello di Kevin McCallister, il bambino protagonista di Mamma ho perso l’aereo, potrebbe essere fonte di ispirazione ma difficilmente replicabile nella vita di tutti i giorni, i suggerimenti si fondano su pareri di esperti criminologi e imprenditori della sicurezza domestica. A meno che non si abbia la possibilità (e la voglia) di organizzare tutte le sere finte feste con sagome di cartone alle finestre per simulare la presenza di più gente, queste dritte sono facilmente realizzabili e decisamente meno impegnative.

Luci “strategiche”

Se la casa ha una luce esterna, magari sopra alla porta di ingresso, sarebbe un’ottima idea quella di lasciarla accesa durante la notte. Secondo i criminologi si tratta di un buon deterrente per chi è intenzionato a forzare l’entrata. Attenzione però a non dimenticarla accesa anche di giorno, perché per i ladri potrebbe indicare l’assenza (o la noncuranza) del padrone di casa. Per gli interni, poi, esistono degli strumenti a basso consumo che simulano la luce proiettata da un televisore: potrebbe essere una buona soluzione per le case su più piani, qualora chi è da solo fosse al piano di sopra e vorrebbe lasciar intendere all’esterno che anche giù c’è qualcuno.

Sicurezza: vera o finta, l’importante è che si veda

Quando entriamo in un nuovo appartamento diamo sempre per scontato che la serratura sia stata cambiata; in realtà non potremo mai averne la certezza e decine di copie di chiavi di casa nostra potrebbero essere in libera circolazione. Ecco perché gli esperti consigliano sempre di effettuare questa operazione personalmente. Inutile dire come porte e serramenti blindati siano una condizione indispensabile per essere sicuri in casa; il non plus ultra sarebbe quello di dotarsi anche di un buon sistema di videosorveglianza. Certo è che la spesa da affrontare non è indifferente, ecco perché se non si ha un budget a disposizione si potrebbe pensare di installare delle finte telecamere che, stando a quanto sostengono i criminologi, funzionano comunque come deterrente per i malintenzionati. Parlando di porte, bisogna avere l’abitudine di chiuderle sempre a chiave anche se si esce per pochi secondi, per gettare la spazzatura o fare una chiacchierata veloce con i vicini. Per infiltrarsi in un appartamento i ladri più esperti hanno bisogno soltanto di pochissimi secondi.

Timidi o no, bisogna essere “social” – con criterio

Un ottimo modo per tenersi informati su ciò che accade nel quartiere è quello di aderire ai sempre più frequenti gruppi social che raccolgono tutto il vicinato: in questo modo ci si può allertare a vicenda qualora si verifichino episodi di criminalità, si possono condividere informazioni su eventuali brutti ceffi che si aggirano per le strade o ci si possono scambiare suggerimenti e consigli in base a esperienze già vissute. Sul proprio profilo social – regola che vale anche per chi vive in famiglia – non è opportuno condividere la gioia delle vacanze, se non al rientro: avvisare tutti che ci si sta allontanando da casa non è proprio una buona mossa per lasciarla in sicurezza.

Se poi si ha la fortuna di vivere in una casa di lusso, con vari benefit visibili dall’esterno, si potrebbe pensare di chiedere che venga oscurata dai satelliti online: avete mai controllato cosa mostra Google Earth di casa vostra? Spesso possono esserci auto di lusso parcheggiate all’esterno o si riesce a vedere attraverso le finestre: il ladro 2.0 potrebbe studiarne la pianta comodamente seduto sul suo divano. Ma tutto ciò serve a poco se non abbiamoalleati vicini; basandosi sull’empatia, che ci aiuta nel selezionare le persone più o meno affidabili, sarebbe opportuno conoscere chi vive nei dintorni e instaurarvi un ottimo rapporto, in modo tale da poter contare sul loro intervento nelle situazioni di pericolo. I criminologi, infatti, invitano a smettere di pensare che certe cose possano succedere agli altri e non a noi, perché purtroppo non è così. Essere vigili (ma non paranoici) è il primo passo per vivere sicuri: prestare sempre attenzione a ciò che ci circonda, staccando possibilmente gli occhi dallo schermo dello smartphone, potrebbe impedire a chiunque di coglierci di sorpresa e farci del male. Il primo difensore di noi stessi siamo proprio noi, se poi però adottiamo un amico a quattro zampe… l’unione fa la forza.

 

fpnte immobiliare.it uscita del 15 dicembre 2016

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