Si tratta di un mercato che, senza alcun dubbio, è esploso di recente. Le aste immobiliari sono cresciute sia se si guarda al numero degli immobili oggetto di asta (ed evidenziare illegame con la crisi economica è fin troppo semplice) sia se si punta l’attenzione sugli aspiranti compratori; non più accorti investitori (qualche malpensante direbbe speculatori), ma anche giovani coppie o consumatori di vario genere che, in questo modo, cercano di acquistare a prezzi più vantaggiosi il loro primo (o secondo, o terzo) immobile.
Risulta evidente come un mercato in tale espansione avesse bisogno di norme precise che, di recente, sono state effettivamente riviste anche se i cambiamenti veri e propri si contano sulle dita di una mano; sintomo che, forse, la legge precedente era comunque stata scritta con cura.
Come riportano diversi organi di stampa, è stata ormai approvata la riforma che regola questo settore e che introduce importanti modifiche a favore del debitore, ma non sempre; fra di esse la più importante in assoluto è quella che consente al giudice, nel caso in cui il bene sia risultato invenduto per tre volte, di scegliere se mantenere o estinguere il provvedimento di pignoramento e, nel secondo caso, procedere addirittura con la restituzione al debitore di quanto precedentemente oggetto di pignoramento e di asta.
Questa norma, però, non e applicabile alle abitazioni e, in genere ai beni immobiliari; nel caso delle aste giudiziarie legate a questo tip di beni, il giudice non può procedere all’estinzione del provvedimento di pignoramento e alla restituzione; può semmai intervenire sul prezzo arrivando a ridurlo anche della metà se l’asta è andata deserta per più di tre volte.
fonte immobiliare.it uscita del 15 febbraio 2017