Gli immobili italiani piacciono agli investitori, ma la domanda interna langue

Buone notizie: il mattone italiano continua a piacere, gli investitori ci credono e continuano a puntare sul mercato immobiliare del nostro Paese. Cattiva notizia, questo entusiasmo non trova pari riscontro nella domanda interna che, a differenza degli investimenti, langue.

A tracciare la situazione, riportata in un interessante articolo apparso sulla testata online IlGhirlandaio.com, è stata CBRE Italia, una società specializzata proprio nella consulenza immobiliare.

Secondo quanto si legge nell’articolo, in confronto allo scorso anno gli investimenti immobiliari focalizzati sul territorio italiano sono cresciuti dell’11% arrivando a quota 5,3 miliardi di euro, ma è soprattutto nell’ultimo scorcio del 2014 che la crescita è aumentata con un impressionante controvalore di 2,6 miliardi di euro equivalente, in percventuale, ad un incremento superiore al 50%. Il mattone italiano, e forse questa non è una grande novità, piace soprattutto agli investitori stranieri che, se ci si sofferma ad esempio proprio sugli ultimi tre mesi dell’anno appena concluso, sono stati protagonisti dell’ 80% degli investimenti, con un capitale investito superiore ai 4 miliardi di euro.

Se si confrontano i dati di investimenti provenienti dall’Italia stessa con quelli relativi al 2007, l’ormai arci noto ultimo anno prima della crisi, i numeri sono invece sconfortanti; vuoi per un calo del potere di acquisto o per una diffusa sfiducia, gli italiani che hanno messo nel mattone i propri risparmi sono diminutiti e tanto. Il valore investito intra moenia nel 2014 è sceso di circa l’(0% in sette anni.

Non sono confortanti neppure i dati degli altri paesi europei che, rtisapetto a noi, crescono ad un ritmo decisamente più sostenuto. Insomma, bene così, ma bisogna accellerare il passo e, soprattutto, non perdere il ritmo.

 

fonte immobiliare.it uscita del 16 Gennaio 2015

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